Audit&feedback: costruire strumenti per fotografare la struttura di ogni intervento nei vari progetti

Audit&feedback: costruire strumenti per fotografare la struttura di ogni intervento nei vari progetti

  • 17 Dicembre 2019

Sette regioni coinvolte in un progetto di rete che sta implementando percorsi di ricerca (Work Package – WP) con specifici interventi in diversi ambiti clinici. L’obiettivo primario è fornire dati comparativi sull’efficacia delle strategie di A&F implementate nelle diverse regioni, sull’organizzazione dei servizi sanitari, sul livello di assistenza ai pazienti. Oltre a rilevare fattori di contrasto/facilitazione che permetteranno di individuare i meccanismi e gli strumenti per migliorare l’efficacia delle attività di A&F in diversi contesti e aree cliniche. Tra i punti di forza del progetto di rete EASY-NET c’è anche l’aver creato un team che unisce clinici, esperti di A&F e comunicazione, direzioni aziendali e regionali, ed epidemiologi, per mettere a fattore comune anche le competenze trasversali.  In particolare, proponiamo un focus sulle iniziative del gruppo di lavoro sull’Audit&Feedback (A&F) al centro della riunione sulle attività trasversali del progetto EASY-NET che si è tenuta il 3 dicembre 2019 a Bologna.

Il tema dell’Audit&Feedback: il cuore del programma di rete EASY-NET

Perché valorizzare l’A&F come strumento di raccordo tra i vari progetti? Cosa fare con il sistema di reportistica trasversale da restituire ai clinici? Sono diverse le domande alla base della riflessione del gruppo di lavoro sul tema dell’A&F, coordinato da Roberto Grilli, direttore della struttura aziendale Governo Clinico presso l’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia.
In particolare l’incontro è stata l’occasione per discutere di un questionario specifico sul tema dell’A&F, da sottoporre ai Principal Investigator (PI) di ogni WP, per fotografare il modo in cui viene costruito ogni intervento nei vari progetti.

“Il questionario non fotografa il WP come dimensione regionale, ma ogni sistema di A&F da esso implementato”, spiega Roberto Grilli. “Ogni azienda o ente coinvolto ha una storia a sé stante e cercherà la sua soluzione specifica di intervento, per cui il questionario risponderà di cosa fa operativamente, lasciando lo spazio di definire via via i vari elementi che matureranno, con tempistiche e raffinatezza statistica diverse, durante il processo di definizione della procedura di A&F che verrà messa a punto in ogni intervento”, aggiunge Gianni Ciccone, PI del WP3 (Piemonte).

Le strategie di A&F sono interventi di miglioramento della qualità dell’assistenza basati sulla reportistica periodica di dati riguardanti le proprie performance, resa disponibile ai professionisti e agli operatori sanitari. L’A&F è definito quindi come “qualsiasi sintesi dell’assistenza sanitaria erogata in un determinato periodo di tempo”, che ha l’obiettivo di dare informazioni agli operatori sanitari sul loro operato, per permettere loro di valutare e adeguare le loro prestazioni migliorando la qualità dell’assistenza, dopo aver identificato il divario tra conoscenza e pratica.

L’obiettivo dell’area di riflessione sull’A&F è costruire una riflessione strutturata sul tema, trasversale ai progetti e agli interventi portati avanti dalle sette regioni (si va dalla fotografia delle figure coinvolte agli indicatori scelti, fino alla forma e ai tempi della reportistica di A&F), per valorizzare la variabilità degli approcci, descriverla e analizzarla attraverso un “template” ideale a cui ispirarsi, che consenta di raccogliere informazioni sul modo in cui i singoli progetti regionali sono stati pensati, disegnati e attuati.

In generale, l’orizzonte verso cui tendere è quello di mettere a disposizione informazioni attraverso un sistema di A&F che possano influenzare un comportamento professionale e/o organizzativo, inducendo a cambiarlo. Per questo è importante in questa fase individuare lo specifico comportamento che nell’ambito di ogni iniziativa si intende influenzare, ovvero quali decisioni/azioni cliniche e/o organizzative saranno oggetto di ogni intervento di A&F all’interno di ogni WP e Regione.

E allora: come costruire una reportistica efficace e accattivante? Con quale frequenza scadenzarla? Su quali standard basarla? La visione comune è quella di una diversificazione dei livelli di comunicazione, che restituiscano le informazioni ai diversi target coinvolti dall’intervento in modo immediato e completo. La sfida è che l’informazione veicolata dalla reportistica periodica sia accessibile e mai parziale, e che includa il destinatario dell’intervento di A&F già nella fase di impostazione e costruzione dell’intervento.

Oltre a consentire un confronto tra le modalità attuative utilizzate nelle singole iniziative regionali, si guarda anche alle raccomandazioni prevalenti nella comunità scientifica internazionale su quelle che dovrebbero essere le caratteristiche desiderabili di un “ideale” sistema di A&F. Tra gli obiettivi culturali di questa area trasversale si conferma quello di creare una comunità di “saperi pratici” intorno al tema dell’A&F, promuovere incontri e seminari sul tema e favorire connessioni con la comunità scientifica internazionale.

A cura del Pensiero Scientifico Editore per il Gruppo di Ricerca EASY-NET


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